Brano: [...] sacerdote del rito voodoo, cosa che peraltro non gli impedì di allacciare buoni rapporti con il Vaticano. Assicuratosi in tal modo l’appoggio del clero, cominciò ad atteggiarsi a paladino della religione cattolica e degli altri « valori della civiltà occidentale ». Per illustrare i suoi rapporti con la Chiesa di Roma fece anche stampare un libro intitolato Memorie di un leader del Terzo Mondo.
Il dittatore volle essere chiamato pubblicamente Papà Doc, per accreditare tra le masse l’immagine benigna di un padre onnipotente. Nel suo delirio megalomane arrivò al punto di far comporre una preghiera in suo nome, una sorta di « Padre Nostro » da recitarsi nelle chiese e nelle abitazioni di Haiti.
La dittatura di Duvalier è stata una delle più feroci dell’America Latina. Lo sfruttamento della popolazione, attuato a beneficio sempre più diretto deH'imperialismo americano, è stato tale da distruggere quasi completamente le già misere risorse economiche del paese. Dal giugno 1969, data della visita di Nelson Rockefeller e della definitiva riconc[...]
[...]lla fragile economia haitiana ha raggiunto punte altissime.
Oggi tutte le principali attività economiche del paese sono controllate da ditte statunitensi: dalla Haitian American Sugar Corporation che monopolizza la produzione dello zucchero, alla Haitian Bananas filiale della United Fruit Company che sfrutta le banane, alla Reynold Mining Company e alla Sedren che controllano l’estrazione della bauxite e del rame.
Negli ultimi anni di vita Papà Doc decise di nominare suo successore il figlio diciannovenne Jean Claude Duvalier, modificando tra l’altro
!a Costituzione haitiana che richiedeva l’età minima di 40 anni per diventare presidente della repubblica. Per avallare questa sua decisione, Duvalier indisse un referendum che, sotto il controllo dei « Tontons Macoute », gli assicurò quasi il 100% dei consensi.
Nel 1971, alla morte del dittatore, gli U.S.A. (rappresentati in loco dal nuovo ambasciatore Clinton Knox) protessero la successione di Jean Claude Duvalier con le loro navi da guerra e mobilitando le truppe della vicina Repub[...]
[...] Duvalier indisse un referendum che, sotto il controllo dei « Tontons Macoute », gli assicurò quasi il 100% dei consensi.
Nel 1971, alla morte del dittatore, gli U.S.A. (rappresentati in loco dal nuovo ambasciatore Clinton Knox) protessero la successione di Jean Claude Duvalier con le loro navi da guerra e mobilitando le truppe della vicina Repubblica Dominicana, per poter intervenire in caso di proteste popolari.
Dittatura del figlio di « Papà Doc »
Degno erede del padre, politicamente e moralmente, il giovane Duvalier divenne subito docile strumento del governo nordamericano. La sua salita al potere fu salutata dalla grande stampa imperialista come un « vento fresco di democrazia che soffia su PortauPrince ». In effetti
l'entourage del dittatore, formato da uomini come Luckner Cambronne, capo dei « Tontons Macoute », e dagli agenti americani, approfittò del passaggio di poteri per ammodernare la facciata del duvalierismo epurando gli elementi più invisi. Nel
lo stesso tempo venne affiancato ai « Tontons Macoute » un nuovo cor[...]